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San Gaudenzio in Agognate - Consolidamento del campanile

Il campanile della chiesa di Agognate nelle sue eleganti forme settecentesche con paramento esterno in mattoni, segnala da lontano la presenza della chiesa all’ingresso di Novara lungo la strada della Valsesia.

Gli interventi di riforma e “sgrandimento” del complesso realizzati a partire 1708 hanno quasi completamente cancellato le tracce dell’antica chiesa, citata in documenti già prima del XIV secolo: solo alcune parti della muratura del campanile, trasformato e rialzato nel corso degli interventi, ed il piccolo abside dietro il coro con affresco del Cristo Pantokrator, sopravvivono oggi come memoria della antica costruzione trecentesca.

Molti negli anni sono stati gli interventi di restauro e riqualificazione che la comunità dei frati domenicani di Agognate ha portato avanti da quando ebbe in consegna il complesso dalla diocesi di Novara nel 1987. Il restauro del campanile si propone di completare un programma che ha permesso alla chiesa di rinnovarsi diventando il fulcro spirituale di una comunità attorno a cui si radunano fedeli provenienti da Novara e dal territorio circostante.

Visitate i link per unadocumentazione completa


RELAZIONE DELL'ARCHITETTO INQUADRAMENTO PIANTE SEZIONI

SEZIONI B DETTAGLI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA COME CONTRIBUIRE

Le offerte dell'Universita' DOMUNI

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Accogliamo volentieri la richiesta di Padre Francesco Compagnoni op, responsabile di Domuni it, di far conoscere la loro offerta formativa. Specialmente FIX (Formazione integrale Cristiana) che sembra incontrare non poche persone interessate. Come potete vedere da

http://www.domuni.eu/it

https://sites.google.com/site/cristianesimosociale/

https://sites.google.com/site/domunifix/

 


I lunedì di Agognate: Passio 2018

 

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Si e' concluso lunedi' scorso 26 marzo il ciclo di incontri "I lunedì di Agognate". L'ultimo incontro, tenuto da Irene Larcan (nella foto), era dedicato al tema Maria donna dei nostri tempi. 

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Si e' tenuto lunedi' scorso 19 marzo il penultimo incontro di riflessione del ciclo "I lunedì di Agognate" tenuto da Lucia Iorio (nella foto) e dedicato al tema Maria, suggestioni da Litania: la bellezza e l’inutile.

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Si e' tenuto il 12 marzo scorso il quarto incontro di riflessione del ciclo "I lunedì di Agognate" tenuto da Padre Giovanni Bertolino (nella foto) e dedicato al tema La devozione mariana tra Bisanzio e Roma, in Albania.

 

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Si e' tenuto lunedi' 5 marzo il terzo incontro di riflessione del ciclo "I lunedì di Agognate" tenuto da Gabriella Avezzano (nella foto) e dedicato al tema Generare Dio.

 

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Si e' tenuto lo scorso 26 Febbraio il secondo incontro di riflessione del ciclo "I lunedì di Agognate" tenuto da padre Raffaele Previato op e dedicato al tema La “paternità” di Maria e la “maternità” di Giuseppe.

 

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Lo scorso 19 Febbraio il primo incontro di riflessione del ciclo dedicato al tema "Maria Vergine" era stato tenuto da padre Ennio Staid.

L'iniziativa si inserisce nel Progetto Passio 2018 e si articola intorno al tema "Madre, tu sei ogni donna che ama".

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Omaggio a padre Ennio Staid

 Padre Ennio Staid

 

In occasione del 50° di ordinazione presbiterale di padre Ennio Staid, realizzato dai giovani di MediaPer, in collaborazione con le Fondazioni Persona e UniversiCa'.

 

I tre filmati si vedono in streaming (direttamente), ma si possono SCARICARE sul proprio computer.

Cliccate sul link, vi si apre una pagina di internet dove potete vedere o scaricare.

 

Sui passi di Domenico

https://mega.nz/#!QC4G1CqT!hc3NTs651mv4_323Am0ukiAwnhh4u5w4JjeRmVnPsSk

 

Riflettendo

https://mega.nz/#!VTB3VSgQ!nPmIkbnAD23HBswRePA181srMpSMFb8asejO5X2VeKg

 

Momenti di vita (poesie)

https://mega.nz/#!JL5QWYwR!N3uWeqV7PcZFW7TWx5q5teoxOkZZOBFzP7JOvA8tqlE

!Que viva Torquemada! - La recensione di Giannino Piana

ENNIO STAID, !Che viva Torquemada! Il grande Inquisitore, Youcanprint Self Publishing, Tricase (Le) 2017, pp. 394, E. 25.

 

!Que viva Torquemada!

 

"Questo interessante (e intrigante) romanzo di Ennio Staid, noto domenicano fondatore della comunità di Agognate, ci immerge nel vivo di un periodo storico particolarmente significativo e turbolento, la seconda metà del quindicesimo secolo, facendoci rivivere, con grande efficacia narrativa, episodi che hanno segnato la vita della chiesa e della società di quel tempo. Il territorio sul quale si svolgono le vicende è la Spagna, e la figura centrale – come si evince dal titolo – è quella di Torquemada, il grande Inquisitore, la cui complessa personalità è stata a lungo indagata da storici e antropologi con esiti diversi (talora contrastanti).

     Lo scenario che fa da sfondo al racconto è quello di una società profondamente lacerata, dove esiste un forte divario tra una élite ristretta di persone che vivono nell’opulenza e la stragrande maggioranza della popolazione che vive invece in una condizione di povertà (in molti casi estrema) e soffre di uno stato di grave marginalità sociale. A rendere ancora più fosco il quadro è poi la presenza di una nobiltà corrotta e di ecclesiastici prezzolati e incapaci, per i quali onori, potere e danaro diventano le principali ragioni di vita.

     Un affresco dunque della situazione del tempo, frutto di una precisa ricostruzione storica, nella quale accanto agli avvenimenti della vita sociopolitica nazionale – grande importanza riveste al riguardo l’avvenuta unione dei regni di Aragona e di Castiglia grazie al matrimonio di Ferdinando e di Isabella – non mancano descrizioni accurate di episodi apparentemente meno rilevanti, che mettono tuttavia bene in luce sensibilità diffuse e stili di vita condivisi. Come non mancano ricostruzioni di ambienti, nei quali si respirano atmosfere oppressive e di paura dovute alla predicazione religiosa del momento.      

     In questo contesto si inserisce il fenomeno dell’Inquisizione, di cui Padre Staid denuncia la gravità senza cadere nella tentazione di forzature ideologiche (purtroppo frequenti sugli opposti fronti), ma ambientandola con onestà nel quadro della cultura religiosa e civile dominante, contestando alcune interpretazioni devianti frutto di precomprensioni partigiane e cogliendo la complessità delle istanze in gioco e la molteplicità delle implicazioni. Torquemada è espressione e insieme vittima di questa cultura, contrassegnata da una visione dogmatica della verità cattolica, considerata come pacifico possesso della chiesa, e in essa soprattutto della gerarchia. L’ossessione con cui sente il dovere di difendere tale verità lo porta, nonostante l’indiscusso rigore morale, a giustificare, sia pure come extrema ratio – il tentativo di sollecitare il ravvedimento e la conversione è sempre presente – anche la condanna a morte dell’eretico.

     Ma Torquemada non è il solo protagonista. Lunga è la schiera di uomini e donne che popolano il racconto e che vivono il rapporto con l’inquisizione in modo ambivalente. All’ampio consenso di una parte consistente della popolazione si accompagna la presenza di persone, che manifestano perplessità e sollevano obiezioni. Tra queste in particolare alcune figure femminili ispiratrici di sentimenti di umanità – è sufficiente ricordare tra tutte per la nobiltà della sua testimonianza suor Mercedes –, che si interrogano sulla plausibilità della pratica inquisitoria, avendo come metro di confronto il messaggio cristiano.

     La fedeltà alla chiesa non può oscurare del tutto la coscienza che si ribella all’adozione di mezzi in netto contrasto con l’insegnamento evangelico. Alla convinzione del grande Inquisitore di dover esercitare il giudizio a tutela della purezza della dottrina e della preservazione dell’istituzione ecclesiastica si oppone da parte di molti una visione della fede informata all’amore per i poveri e i peccatori, dove il sentimento della misericordia diviene antidoto a un eccesso di severità dovuto alla presunzione di essere investiti del compito di esecutori della giustizia divina.

     Nonostante la distanza di tempo, il messaggio del romanzo non ha perso di attualità. Come recita il versetto del Qoelet riportato sotto il titolo del libro “Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole” (9). Fondamentalismi e integralismi religiosi dilagano ancor oggi, sia pure con modalità diverse, nella nostra società. La crisi del “sacro”, che la attraversa, fa nascere per reazione la tendenza a un arroccamento difensivo, che non riguarda soltanto alcune frange estremiste del mondo islamico, dove il fanatismo ha talora come esito la scelta del martirio attraverso la violenza omicida e suicida, ma anche del mondo cristiano, dove emergono con sempre maggiore frequenza atteggiamenti razzisti motivati anche da ragioni religiose.

     Un romanzo storico, dunque, quello di Padre Ennio Staid che, pur affondando le radici nel passato, con un ineccepibile rigore di documentazione e con una mirabile capacità di scavo psicologico delle figure dei personaggi (non solo di quelli di maggior spicco), costituisce una importante lezione per il presente e per il futuro. La sollecitazione a tenere alta la guardia nei confronti dei rischi che ogni religione porta con sé, e a non lasciar cadere l’invito insistito di papa Francesco a fare del cristianesimo la religione dell’inclusione e dell’accoglienza, della misericordia e della gioia; in una parola, la religione dell’amore."

Giannino Piana*

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* Giannino Piana è uno scrittore e teologo moralista italiano. Insegna Etica Cristiana presso la Libera Università di Urbino, ed Etica ed Economia presso l'Università di Torino. È stato presidente dell'Associazione Italiana dei Teologi Moralisti.

Messaggio di Natale di fr Rui Lopes

Potete trovare il messaggio di Natale 2017 di fr Rui Lopes op, promotore generale del Laicato, al link: http://www.fraternitiesop.com/event/news/rui-lopes-christmas-noel-navidad/#.Wjl1I0vLj3C

 

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Approvato il finanziamento per il restauro del campanile

Siamo lieti di annunciare che il restauro del campanile della chiesa di Agognate è stato inserito tra i 27 progetti che riceveranno i fondi territoriali messi a disposizione da Fondazione Cariplo nell'ambito della Seconda Finestra dei Bandi FCN 2017.
Nel corso dell’ormai tradizionale appuntamento FCN Dona che si è tenuto in questi giorni presso la Sala del Circolo dei Lettori all’interno del complesso monumentale del Broletto, il presidente della FCN Cesare Ponti, il vice-presidente Giuseppe Nobile, il consigliere Andrea Pescio e il segretario generale Gianluca Vacchini hanno comunicato ai rappresentati delle organizzazioni promotrici delle iniziative beneficiarie l’esito della loro candidatura e consegnato la relativa promessa di contributo. 

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Padre Ennio Staid ospite a Vigevano

La presentazione del libro "!Que viva Torquemada!" dello scorso 21 ottobre al Tennis Club Vigevano riportata sui giornali locali.

 

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IL VOLUME - !Que viva Torquemada!

La Spagna del 1400 è occupata in parte dai musulmani e divisa tra il regno di Castiglia e Leon e quello di Aragona. Ha problemi non dissimili da quelli che noi viviamo oggi: povertà, emigrazione, politici corrotti, nobili poco nobili che guerreggiano tra loro, prelati molto lontani dal Vangelo e un popolo sfruttato e depredato che aveva nella religione l’unica speranza. Il romanzo racconta il periodo e la vita di Tomas Torquemada, frate domenicano passato alla storia come un feroce aguzzino assetato di sangue, ma non è un semplice romanzo, piuttosto un libro da meditare, che ti obbliga ad uscire dall’indifferenza, a toglierti le pantofole e metterti gli scarponi. Ambienti, atmosfere, caratteri, psicologie, alcune davvero intriganti e ben delineati con una lettura agevole e scorrevole.

!Que viva Torquemada!

 

"Non un semplice romanzo, ma un libro da meditare, che ti obbliga ad uscire dall’indifferenza, a toglierti le pantofole e metterti gli scarponi, perché la fede non è salotto e nemmeno una semplice passeggiata, ma una salita sul monte “Tabor” dove lo potremo contemplare solo se avremo avuto la volontà e la perseveranza anche di fronte agli ostacoli, alle difficoltà, alla fatica, al buio, alla nebbia… seguendo quella “Stella” come i Magi che per noi domenicani sono l’icona del nostro Ordine."

Fausto Guerzoni

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"HO SCELTO LA PRIGIONE" di Padre Ennio Staid op

Che senso ha la vita di tante donne recluse in un mondo come il nostro, agitato da drammi e povertà che non trovano risposta? È una fuga? L’espressione di una incapacità di vivere? Oppure uno straordinario atto di amore e coraggio? Il racconto nella finzione letteraria permette di varcare il muro del carcere per scoprire la realtà scelta da tante donne. È un racconto disincantato, eppure profondo in cui la prigione si rivela non come un “mondo a parte”, ma come una realtà pienamente inserita nella vicenda degli uomini e delle donne del nostro tempo.

 

È UN EBOOK E LO POTETE ACQUISTARE:

 

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